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PORTUS CALE
Oporto
20-24 Novembre 2017
Colori, colori, bianco, un ponte enorme, vino, buonissimo, surfisti, oceano, un faro, gli scogli, polpette di bacalhau, arte diffusa, informale, accogliente, mercatini, tetti rossi rossi, su e giù , tanti gradini.
Città
Villaggio.
E' la città che da il nome al Portogallo ma soprattutto dà il nome all'omonimo vino, ovviamente buonissimo.
Capitale del nord commerciale, diciamo che, per dirla grossa, tra Porto e Lisbona esiste la stessa relazione che c'è tra Milano e Roma.
Porto viene chiamata anche la cidade invicta poiché non è mai stata sconfitta militarmente dalla sua creazione durante l’Impero Romano.
Ho fatto un viaggetto di 3 giorni e mezzo e qui ve la voglio raccontare non per le grandi opere architettoniche o i posti più turistici di cui è piena, ma per quelle cose che ancora mi lasciano il sapore di questa città.
Un po' trasandata, solo a volte più formale, capace di avere una dimensione umana e urbana alla stesso tempo.
Colori
Azulejo.
La "piccola pietra liscia e levigata" che i mussulmani usavano nel medioevo. Poi siccome ai portoghesi piacevano davvero tanto hanno pensato di sbizzarrirsi con queste piastrelle di ceramica smaltata con tantissimi motivi ornamentali e colori.
Colori
Bianco.
Poi a un certo punto forse gli architetti si sono stancati di tutti quei colori, li hanno messi da parte e si sono concentrati molto più sulla concezione di nuovi spazi con nuove forme pure.
Questa è la Casa de Chá da Boa Nova, una sorta di ristorante incastonato sugli scogli dell'architetto Álvaro Siza che tra le altre cose a Porto ha progettato la Piscina das Marés, forse più conosciute come piscine di Leca, da vedere assolutamente.
Essendo molto fortunato quando sono andato io, a novembre, erano chiuse.
Arte informale
Street.
Porto mi accoglie così: mi dice con due fogli sporchi, incollati sul muro di vivere selvaggio e di appartenere solo a me stesso e a nessun'altro. Poco dopo mi accorgo che in realtà in questa città, questa forma di espressione che dopo le incisioni rupestri ha fatto molta scuola, è molto diffusa e la si può trovare ad ogni angolo. C'è persino la Rua Miguel Bombarda che è una via completamente dedicata.
Vhils
Street artist.
E' stato il mio primo incontro con Vhils, street artist portoghese la cui peculiarità è di cavare volti più o meno noti, ma pur sempre molto espressivi e profondi, dall'intonaco dei muri di tutto il mondo.
Un ponte
Estensione della città.
Fu costruito dall'ingegnere belga Théophile Seyrig allievo di Gustave Eiffe, colui che, l'anno seguente alla conclusione di questo ponte, costruì la torre a Parigi.
E' l'icona della città collegata su due livelli. Dal livello più alto è possibile vedere Porto in tutta la sua bellezza di tetti rossi e inotaci colorati. Tra le altre cose ha il duro compito di collegare la città con Villa Nova de Gaia, un paese fatto di cantine di vini.
Lo Porto io
Il vino.
Il più importante dei vini Portoghesi si trova qui, appena dopo il fiume a Vila Nova de Gaia che dalla città sembra tanto la Hollywood dei vini con le enormi scritte delle case di produzione sui tetti della cantine.
Sono andato alla Taylor's. Avrei potuto fare il tour con la degustazione tra le grandi botti di rovere, ma mi sono concesso solo un umile calice di vino rosso.
Armazem
Troppo Hipster.
Si può programmare un viaggio fissandosi le tappe delle cose più importanti da vedere, ma a volte perdersi volutamente passeggiando a caso per le vie di una città è la scelta migliore per scorpire angoli nascosti e inediti.
Armazem è un negozio-bar, stracolmo di oggetti vintage di qualsiasi genere dove puoi fermarti per prendere un drink.
Non l'avevo trovato su nessuna guida, ma da fuori qualcosa ha catturato la mia attenzione e ho finito per fermarmi li per un'ora.
L'oceano
Una cappella.
Difficilmente si sente parlare della Capela do Senhor da Pedra. Andando a caso su google maps, l'ho trovata così fiabesca, isolata su quegli scogli, da pensare che valesse quei 30-40 minuti di treno per raggiungerla.
Era Novembre, ma decine di ragazzi erano in acqua a prendere lezioni di surf. Mi sono chiesto perchè non fossero a scuola, ma poi pensandoci nemmeno io ero a lezione.
Protagonisti
Street.
Amici
Street.
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